Letteratura coreana in Italia
8/11/2013In Italia la diffusione di opere della letteratura coreana resta ancora ridotta. Le traduzioni occidentali hanno assunto, anche a causa delle note vicende che hanno interessato la Penisola e che ne hanno reso difficile la diffusione delle stesse al di fuori di quest'ultima, un carattere regolare e continuativo solo a partire dagli anni Ottanta. La difficoltosa affermazione di un mercato della letteratura coreana nel nostro paese è frutto di una serie di cause tra le quali annotiamo, anzitutto, l'ancora ridotto (seppur prossimo al cambiamento) interesse e conoscenza nel nostro paese della Corea. A ciò possiamo sommare quelle differenze fra i due paesi che hanno, sicuramente, riflessi anche sulle traduzioni e sull'affermazione della letteratura coreana in Italia; basti pensare alla poesia, genere letterario per eccellenza in Corea, che, ancora oggi, è più vivo che mai, a differenza che in Italia dove, per questo motivo, trova difficoltà ad essere tradotta. Non possiamo trascurare neppure quelle che sono state le scelte editoriali nel campo della prosa che hanno privilegiato la pubblicazione in Italia di opere della letteratura coreana fondamentalmente incentrate o comunque legate alla tragedia della guerra e della divisione della Penisola, un argomento forse poco appetibile per il mercato editoriale italiano. Recentemente in Corea, dove ha successo la forma del romanzo breve, gli scrittori della nuova generazione sembrano maggiormente interessati all'indagine dell'animo umano, dell'alienazione, dell'infelicità e dello stress del vivere “veloce veloce” (pallì pallì 빨리 빨리) in una società sempre più ricca economicamente ma più povera spiritualmente e moralmente, tematiche queste che sicuramente potrebbero avere maggior appiglio in Italia.
Tornando alle pubblicazioni dobbiamo notare come ancora oggi è assente nel nostro paese una collana specificatamente dedicata ai testi di letteratura coreana mentre non mancano le difficoltà per il lettore medio di accesso alle traduzioni. Oltre alla ridotta pubblicizzazioni delle stesse si registrano anche varie altre difficoltà fra le quali la limitata ampiezza del circuito di distribuzione delle case editrici che pubblicano tali traduzioni, che spesso risultano di difficile accessione, specie al di fuori dei grandi centri urbani. Se grazie ad internet questo ostacolo è in un certo qual senso superabile, non sono pochi i testi tradotti oggi non più acquistabili in quanto esauriti, situazione questa che costringe l'appassionato di letteratura coreana a ripiegare la sua ricerca verso canali di vendita secondari, quali i mercatini dell'usato, o ancora ad orientarsi verso traduzioni in altre lingue, ad esempio inglese e francese, per le quali il corpus di opere coreane tradotte è ben più nutrito. Infine, non trascurabile, è la questione del piuttosto esiguo numero di coreanisti e traduttori italiani che, di fatto, non permette una certa frequenza nella pubblicazione di tali traduzioni. In tal senso, tuttavia, il crescente interesse nel nostro paese verso la Corea così come del numero di studenti di lingua coreana fa ben sperare per il futuro.
Per quanto riguarda la letteratura al femminile ricordiamo Gong Ji-young con Le nostre ore felici e Come una sorella (editi da Baldini Castoldi Dalai), Prenditi cura di lei di Kyung-Sook Shin (edito da Neri Pozza) e Una dolce voluttà di Jo Kyung Ran (edito da Piemme), Gente di Wŏnmidong di Yang Gui-ja e La stanza di mia moglie di Eun Hee Kyung (entrambi editi da Cafoscarina) e Cantico di frontiera di Han Malsuk (uscito per ObarraO).
Proprio la casa editrice ObarraO di Milano ha pubblicato una serie di traduzioni e volumi con argomento la Corea nella collana in Asia-Corea. Fra questi possiamo apprezzare autori moderni quali Kim Tong-ni con La Sciamana di Chatsil, e Yi Ch'ongjun con Enigmi Coreani, Il profeta – L'isola di Io e Interno coreano con sequestro così come capolavori della letteratura classica quali Hong Kiltong-jŏn (Storia di Hong Kiltong. Di quest'ultima ne esiste anche un'altra traduzione, uscita per i tipi della casa editrice Rubettino dal titolo La storia di Hong Kil-tong) e Divagazioni dell'esilio, entrambi di Hŏ Kyun, Pellegrinaggio alle cinque regioni dell'India di Hyech'o e Memorie di una principessa di Corea del XVIII secolo scritto dalla Principessa Hong di Hyegyong. La stessa collana, infine, comprende alcuni saggi sulla storia della letteratura, cinema e politica della Corea.
Fra i capolavori classici dobbiamo ricordare il Ch'unyang-jŏn (La storia di Ch'unhyang) pubblicata dalla casa editrice Novecento di Palermo (la stessa casa ha anche pubblicato Storia della Letteratura Coreana di Maurizio Riotto, la prima opera in assoluto di un autore occidentale sull'argomento) e il Kuunmong (Il sogno delle nove nuvole) di Kim Manjung edito da Sellerio. Tornando ai contemporanei, da ricordare anche Diario di un viaggio a Mujin di Kim Sŏngok, pubblicato dalla casa editrice Argo.
Concludiamo trattando della poesia coreana. In Italia sono ad oggi reperibili due antologie Canti del Padiglione Azzurro a cura di Vincenza D'urso e edito da Armando Caramanica Editore e che raccoglie varie poesie di famose kisaeng 기생, e Poesia religiosa coreana a cura di Maurizio Riotto e edito dalla casa editrice U.T.E.T.. Da ricordare anche le due antologie poetiche di Ko Ŭn Fiori d'un istante (edito da Cafoscarina) e L'isola che canta – Poesie scelte Ko Ŭn, 1992-2002 (LietoColle Editore) entrambe a cura di Vincenza d'Urso e l'antologia Il fiume di Cristoforo (Cafoscarina) del poeta Ku Sang.