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L'Eternauta, Fumetto argentino degli anni '50

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view post Posted on 23/2/2013, 18:54     Top   Dislike
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leternauta

Titolo originale: El Eternauta
Autore: Héctor Oesterheld
Disegni: Francisco Solano López
Editore: Editorial Frontera
1ª edizione: 4 settembre 1957 – 9 settembre 1959
Collana 1ª ed.: Hora Cero Semanal
Editori it.: Eura Editoriale
001 Edizioni
1ª edizione it.: 1977
Collana 1ª ed. it.: Lanciostory
Genere:fantascienza



Trama:
(P.S. Contiene spoiler)

La storia inizia con la materializzazione di un uomo sulla sedia di fronte alla scrivania di uno scrittore di fumetti di Buenos Aires: è una notte di un giorno imprecisato della seconda metà del XX secolo (alcuni poster nella stanza dello scrittore, sembrano indicare l'epoca degli anni delle prime missioni spaziali). L'ospite si presenta come Khruner, ossia "il vagabondo dell'infinito" (nella versione originale Juan Salvo, nell'edizione italiana Juan Galvez) che spiega di essere "l'eternauta", un pellegrino dei secoli che vaga alla ricerca della sua epoca e del suo mondo perduti (sempre Buenos Aires e sempre un periodo imprecisato della seconda metà del XX secolo ma questo secondo dato verrà comunicato allo scrittore dall'"eternauta" solo dopo avergli raccontato la propria storia per tutta la notte). Tutto inizia con una misteriosa "nevicata". Con il passare delle ore si scopre (dopo aver visto degli aerei militari venir distrutti in cielo da uno strano fascio di luce e aver assistito alla discesa dal cielo di numerosi globi luminosi) che questa "neve", che ha decimato gli abitanti di Buenos Aires, non è altro che un'arma aliena. I sopravvissuti al primo attacco (la "nevicata") si organizzano con tute e respiratori fabbricati artigianalmente per poter uscire dalle abitazioni. Infatti la "neve" uccide istantaneamente solo per contatto diretto nel suo stato "solido", e dunque non è necessaria nessuna stanza di decontaminazione e le tute sono semplici impermeabili che coprono tutto il corpo e i respiratori semplici filtri dell'aria. All'esterno ci sono anche altri sopravvissuti. I militari li stanno organizzando alla difesa contro gli invasori in quanto è oramai chiaro che l'umanità deve combattere contro un'invasione aliena. Per prima cosa si decide di raggruppare tutti i sopravvissuti nello stadio di calcio monumentale del River Plate. Dopo vari attacchi (sia durante il tragitto per arrivare allo stadio, sia dentro lo stadio) di insetti-robot (che siano telecomandati lo si intuisce dalla presenza sulle loro nuche di un particolare apparecchio) in qualche caso armati di micidiali "fasci di luce" e che i nostri riescono a respingere (compreso un attacco di un'astronave aliena anch'essa dotata del "fascio di luce" e che si schianta contro la facciata esterna dello stadio), si ha la consapevolezza che questi, come dice Ferri (in originale Favalli), uno dei protagonisti, non sono gli alieni invasori, ma solo l'avanguardia. Infatti la nevicata radioattiva cessa, ma prende avvio quasi una guerra di logoramento psicologico: gli assediati dello stadio incominciano ad avere allucinazioni che Khruner scopre essere provocate da una nuvola bianca artificiale posizionata dagli alieni sopra lo stadio e nascosta da molte altre nuvole artificiali nere sottostanti essa. Nuvola che Khruner stesso distrugge centrandola con un colpo di bazooka e fermando così le allucinazioni collettive. Khruner (l'eternauta) ed Alberto tentano una "sortita" per capire cosa preparano gli invasori. Fuori dello stadio si imbattono in "traditori" (come loro inizialmente li chiamano). Gli alieni hanno applicato sulla nuca di alcuni umani degli apparecchi (gli stessi presenti sulla nuca degli insetti-robot) per ridurli alla loro volontà e ora questi "uomini-robot" combattono a fianco degli alieni. Khruner ed il suo compagno vengono sopraffatti da un "raggio paralizzante" e si ritrovano faccia a faccia con uno degli invasori: un alieno dalle sembianze umanoidi, con mani composte da tredici dita ciascuna. Vengono anche loro applicati gli apparecchi elimina-volontà, ma si scopre che il kol (così si presenta l'alieno) non li ha ridotti ad uomini-robot perché li vuole utilizzare quali cavie in un esperimento. I nostri però riescono a liberarsi e a sopraffare il kol che prendono come prigioniero. Ilkol, morente, rivela che "loro", i veri invasori, hanno innestato ai kol una ghiandola che li fa morire al manifestarsi della paura, per poterli così sottomettere ai loro voleri. Inoltre hanno sottomesso anche i gurbos, delle mostruose creature che fanno parte anch'esse dell'avanguardia dell'invasione. Khruner torna allo stadio per riferire quanto ha scoperto. Il "maggiore", che comanda militarmente il gruppo, decide di uscire dallo stadio per attaccare gli invasori. Sembra infatti che gli invasori si siano ritirati, ma si tratta di un'imboscata. In città i militari vengono accerchiati da una muraglia di fiamme che provoca il panico nella colonna. Le fiamme erano delle allucinazioni ma così dispersi vengono decimati dagli uomini-robot prima e dai gurbos poi. Khruner, Ferri ed Alberto si ritrovano soli a fronteggiare un altro kol ed i suoi subdoli metodi. I tre arrivano nel quartier generale dell'invasione aliena. Il kol di turno manovra degli apparecchi che comandano i gurbos, gli uomini-robot e micidiali "fasci di luce" che distruggono gli aerei inviati in soccorso da altri difensori umani. L'unica loro possibilità è neutralizzare il congegno (una sorta di "sfera luminosa") che comanda a distanza tutto ciò. È Alberto che riesce nell'impresa, con l'ausilio di un bazooka e la battaglia cessa improvvisamente. I difensori, non più ostacolati dagli alieni, riescono a lanciare una testata nucleare che colpisce il centro di Buenos Aires. Gli alieni sembrano sconfitti e Khruner ritrova la sua famiglia, perduta all'inizio dell'avventura. Ma non è finita: essi vedono che si avvicina loro un kol, apparentemente con intenzioni pacifiche. Sembra proprio così, ma improvvisamente riprende a nevicare. La nevicata radioattiva: e quindi l'invasione aliena è ricominciata. La radio comunica che ci sono sopravvissuti in altre parti del mondo e si stanno organizzando centri di raccolta. I nostri, indossate le tute, si dirigono verso il luogo fuori città loro indicato. Ma si tratta di un nuovo inganno. Ad accoglierli trovano dei militari che altro non sono invece che uomini-robot. Khruner e la sua famiglia vengono salvati da Ferri e gli altri amici fin qui sopravvissuti che distraendo gli uomini robot permettono al futuro eternauta di salvarsi, a scapito della loro salvezza (verranno catturati e a loro volta "robotizzati"). Per sfuggire alla cattura Khruner riesce a rifugiarsi nell'astronave degli alieni e, tentando di manovrarla, aziona casualmente una sorta di macchina del tempo e si ritrova al di fuori dello spazio e del tempo conosciuti. L'eternauta inizia così a girovagare per mondi paralleli (continuum) gridando nell'infinito i nomi della moglie e della figlia, senza speranza di ritrovarle. Qui finisce la sua storia allo scrittore di fumetti e si spiega l'improvvisa materializzazione di Khruner davanti al primo poche ore prima. Khruner intuirà di essere riuscito a tornare nel suo universo, correndo verso la sua casa, con Marta ed Elena ad attenderlo fuori. E lo scrittore, invece, che quello che gli ha raccontato corrisponde a ciò che poco dopo accadrà, anche dal primo fiocco della strana neve che sta per cadere: la storia si conclude quindi dal momento dove l'aveva iniziata Khruner, dalla partita a Ramino con i suoi amici che aveva iniziato in casa sua.

Commento:

Possedevo questo fumetto dal 2003, era la ventinovesima uscita di una collana chiamata "I Classici Del Fumetto Di Repubblica", ma non l'avevo mai e poi mai letto (forse spaventato dalla sua mole. Insomma... quattrocentosessantadue pagine non sono poche :D). Poi, però, pochi giorni fa l'ho rivisto sulla libreria e mi son fatto cogliere dalla curiosità e l'ho letto tutto (l'ho finito ieri). La prima impressione che ho avuto, era che mi sembrava di leggere una sorta di romanzo a fumetti. Il disegno, purtroppo, non è eccezionale, ma c'è da dire che questo fumetto è uno di quei rari casi in cui si sorvola sulla qualità grafica perché a vincere è la storia che è sia affascinante sia coinvolgente (sfido chiunque a non immedesimarsi nei personaggi). Certo, leggendo, molte cose sono piuttosto prevedibili, ma come ho detto prima, bisogna immedesimarsi nei personaggi. Provate voi a ritrovarvi barricati in casa per colpa di una neve assassina o a combattere contro degli invasori alieni cercando di sopravvivere il più possibile sperando in un qualsiasi miracolo o intervento divino o no che sia e poi ne riparliamo :D. Diciamo che le emozioni provate dai personaggi, felicità, angoscia e terrore su tutte, si possono avvertire a pelle. Come se si trattasse di persone in carne ed ossa. Un'altra cosa di questa particolare storia è che è anche, purtroppo, molto sconvolgente perché, come scritto anche nelle pagine introduttive del volume che possiedo, non solo sembra un'anticipazione della tragica realtà che l'Argentina avrebbe in seguito conosciuto (il dramma dei desaparecidos e della dittatura militare argentina), ma anche che l'autore stesso, Héctor Oesterheld, è un desaparecido dal 1977.
 
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Pepp81
view post Posted on 23/2/2013, 19:46     Top   Dislike




un giorno lo comprerò
 
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1 replies since 23/2/2013, 18:54   117 views
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